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Martedì, Novembre 12, 2024

Pistoia e i suoi tesori

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Pistoia, città tanto bella quanto finora poco nota, tanto da essere trascurata da diversi tour operator o portali turistici, ha finalmente ottenuto il riconoscimento che meritava, diventando per il 2017 la Capitale Italiana della Cultura. Il video ufficiale prodotto per tale occasione da Fondazione Sistema Toscana, Naturart Discover Pistoia, Fondazione Caript per conto del comitato promotore di Pistoia Capitale Italiana della Cultura 2017 è forse la migliore presentazione di questo splendido gioiello toscano:

Pistoia venne fondata in epoca romana su un preesistente insediamento etrusco del VI-Vsecolo a.C.: un cippo funerario etrusco fu ritrovato nel corso del restauro del Palazzo dei Vescovi, in piazza del Duomo.

Fu fin dalle origine un importante snodo viario: l'insediamento etrusco pare fosse il punto di partenza di un'antichissima via transappennica, mentre l'oppidum romano si collocava sulla via Cassia, tra Florentia e Luni (la città romana alla foce del fiume Magra da cui ha tratto il nome la Lunigiana), là dove essa intersecava una via secondaria (forse sul tracciato dell'antica via etrusca) che valicava l'appennino Tosco-Emiliano. Una caratteristica, questa, che si è mantenuta nei secoli fino a tempi molto recenti.

La storia

Della città romana sono rimaste solo poche tracce oltre al nome, Pistorium (o Pistoria o, ancora, Pistoriae), che viene fatto risalire al termine latino pistores con cui venivano indicati gli impastatori di pane, a sottolineare l'importanza logistica della città per il rifornimento delle truppe. L'impianto della città attuale risale invece al periodo medievale, a partire dalla dominazione longobarda, nell'alto medioevo, per assumere la sua forma definitiva, che ancora oggi conosciamo, nel corso del 1300 (per approfondire ...).

Le tre cerchie murarie di Pistoia: 1a, 2a e 3a cerchia

Fu durante il medioevo che furono costruiti alcuni tra i monumenti più significativi della città: le chiese romaniche di S. Bartolomeo in Pantano, S. Giovanni Forcivitas, S. Andrea e, soprattutto, la cattedrale dedicata a S. Zeno, che ha segnato l'inizio del romanico a Pistoia, completata ed arrichita fino ad assumere esternamente l'aspetto attuale nel XIII e XIV secolo.

Il Duomo di Pistoia

Il culto di San Jacopo

Patrono di Pistoia è San Jacopo (l'apostolo Giacomo). La venerazione dell'apostolo, patrono dei pellegrini, ha origini antichissime ed è con tutta probabilità legato alla particolare posizione della città rispetto ai cammini diretti ai luoghi santi: posta ai piedi dell'Appennino, che poteva essere valicato attraverso l'antica via Francesca della Sambuca, e collegata alla via Francigena passante da Fucecchio attraverso il passo di S. Baronto, Pistoia costituiva una tappa pressochè obbligata per i pellegrini.

Già nell'anno 849, come racconta lo storiografo pistoiese Salvi nelle Historie di Pistoia, i pistoiesi ricorsero alla preghiere al santo apostolo perchè la città fosse risparmiata dall'invasione dei Saraceni; scampato il pericolo, elessero S. Jacopo a patrono della città, dedicandogli una piccola chiesa, situata nei pressi della prima cinta muraria, detta S. Jacopo del Castellare, oggi in totale abbandono.

E' nel 1144 tuttavia che il culto di S. Jacopo viene istituito ufficialmente e Pistoia diventa la città Jacopea per eccellenza, l'unica in Italia a conservare una reliquia dell'apostolo. In quell'anno infatti il vescovo Atto di Pistoia - che alcuni vogliono di origine portoghese, altri spagnola ed altri ancora nativo della Toscana - invia a Santiago di Compostela due pellegrini, incaricati di ritirare un prezioso frammento del canio di S. Jacopo, ottenuto in dono dall'arcivescovo di Compostela grazie all'intercessione di un chierico pistoiese, Ranieri, divenuto canonico di Santiago. La reliquia del Santo venne accolta con tutti gli onori e riposta nella cattedrale, dove Atto fece costruire una sontuosa cappella, consacrata nel 1145.

L'altare argenteo di S. Jacopo nella sua sistemazione attuale

L'altare argenteo di S. Jacopo nella sua sistemazione attuale

Da quel momento Pistoia fu meta di pellegrinaggi sia da parte di chi non poteva recarsi a Compostela, sia da parte di chi intraprendeva il cammino di Santiago e si recava a Pistoia per chiedere la protezione del Santo.

Nella cappella dedicata a S. Jacopo fu poi sistemato un altare argenteo che costituisce una delle più pregiate opere dell'arte orafa italiana, a cui contribuì anche il giovane Filippo Brunelleschi. Dopo la demolizione della cappella originaria da parte del vescovo Scipione Ricci nel XVIII secolo, l'altare argenteo ha trovato una degna sistemazione in un'altra cappella della navata laterale del Duomo. La reliquia del Santo, collocata all'interno del Reliquiario di S. Jacopo, opera finissima della bottega di Lorenzo Ghiberti, è invece conservata nell'antica Sagrestia di S. Jacopo, facente parte del Museo Capitolare, cui si accede dal Palazzo dei Vescovi.

Il reliquiario di S. Jacopo


La festa di S. Jacopo

Il 25 luglio Pistoia festeggia il suo patrono, S. Jacopo: i festeggiamenti, che durano diversi giorni, riprendono un'antica tradizione risalente al medioevo e culminano nella Giostra dell'Orso, versione rivista dell'antico Palio di S.Jacopo, che si svolge su di un anello allestito nella Piazza del Duomo. La Giostra dell'Orso è preceduta, qualche giorno prima - il 21 luglio - dalla Vestizione di S.Jacopo che consiste nel coprire con un mantello rosso ornato dei caratteristici nicchi (la conchiglia del pellegrino) la statua di S. Jacopo che svetta sulla destra della facciata del Duomo.

La statua di S. Jacopo con la caratteristica mantellina rossa


La mattina del 25 luglio ha luogo il Corteo Storico in costume medievale, che riproduce la solenne processione che un tempo si svolgeva il giorno della vigilia della festa. Il corteo si snoda lungo le strade del centro che seguono l'antico tracciato della prima cerchia di mura e si conclude con la cerimonia solenne celebrata dal vescovo in cattedrale.


Il Corteo Storico della Giostra dell'Orso


Alla sera, su di un anello appositamente predisposto nella piazza del Duomo, i cavalieri dei diversi rioni cittadini si sfidano in una Giostra che consiste nel colpire ed abbattere, con una lancia, un bersaglio riproducente un orso, simbolo che compare nello stemma della città di Pistoia.


Un cavaliere impegnato a colpire il bersaglio durante la Giostra dell'Orso

 I tesori nascosti

Pistoia è una città tanto bella quanto modesta, quasi fosse gelosa dei suoi tesori nascosti. Eppure anche solo a guardarne il profilo che si staglia contro il cielo si percepisce tutta la sua nobiltà ed il suo fascino.

.... articolo in via di completamento. Ulteriori notizie su Pistoia ed isuoi tesori possono essere reperite presso il sito della Provincia di Pistoia visitando la pagina Bella Pistoia, a cura dell'assessorato alla cultura.

 

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