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Apre a pistoia il museo della sanita'

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Apre a Pistoia il "Museo della sanità pistoiese. Ferri per curare", allestito nell’antica corsia di San Jacopo dell’ex ospedale del Ceppo, in piazza Giovanni XXIII: una bella anteprima di quello che sarà capace di offrire ill prossimo anno Pistoia, capitale italiana della cultura per il 2017. Il  museo sarà visitabile dai pistoiesi e dai turisti da sabato 5 marzo 2016.

Per il momento sono previste due visite guidate - su prenotazione - ogni sabato, sia la mattina alle 10.30 che il pomeriggio alle 16. Si prevede comunque che lapertura sarà poi ulteriormente ampliata. La mostra raccoglie i ferri chirurgici appartenuti alla Scuola chirurgica dell’ospedale del Ceppo, composta da circa 270 pezzi fra strumenti completi e loro accessori, databili tra il Seicento e i primi decenni del Novecento.

Il motivo però che ci rende particolarmente felici di questa iniziativa è dovuto al particolare legame tra la Villa Pacinotti e uno dei più illustri esponenti della gloriosa scuola medica pistoiese: il primo scopritore del vibrione del colera, Filippo Pacini, noto ai medici anche per la scoperta dei corpuscoli che da lui prendono il nome. Un allievo di Pacini, il medico fiorentino Aurelio Bianchi, era spesso ospite nella villa, essendo fratello di una cognata di Antonio Pacinotti, Matilde, andata in sposa ad un suo fratello minore, Angelo Pacinotti: i due sposi erano soliti trascorrere lunghi periodi nella villa, tanto che tuttora vi sono due letti in ferro decorati con le loro iniziali.

Ma c'è di più: Aurelio Bianchi, dopo la morte di Filippo Pacini, riuscì a recuperare i manoscritti del suo maestro e ne curò il catalogo, corredato di una sua relazione, per conto del Ministero dell'Istruzione che li aveva acquisiti e collocati nella Biblioteca Nazionale di Firenze. Nella Villa, tra le altre carte, abbiamo trovato, come testimonianza di questa sua preziosa opera di recupero, una lettera di ringraziamento del Ministro dell'Istruzione rivolta ad Aurelio Bianchi:

 

Inoltre, del tutto casualmente, abbiamo trovato anche due ricevute, indirizzate a Filippo Pacini, della ricezione della sua pubblicazione "Sulla causa specifica del colera asiatico e del suo processo patologico e la indicazione curativa che ne risulta" da parte di istituzioni scientifiche europee. Qui sotto riproduciamo quella rilasciata dalla Accademia Reale delle Scienze di Lisbona:

Aurelio Bianchi, oltre che geniale medico (sua è l'invenzione, assieme ad un fisico pisano, del fonendoscopio, oggi usato dai medici di tutto il mondo) era anche un finissimo pittore: nell'ingresso della villa si possono ammirare tre quadri di fiori dipinti su tela nera dal dott. Bianchi. Qui riproduciamo quello che reca, ben visibile, la sua firma: