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Giovedì, Marzo 28, 2024

Il viaggio del giovane Antonio - 29

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La lettera che pubblichiamo oggi conferma quanto già anticipato in diverse occasioni da Antonio Pacinotti sulle sue intenzioni circa il suo ruolo futuro nel costituendo Servizio Meteorologico della Marina. Nella sua lettera al Preside del Regio Istituto Tecnico di Bologna, prof. Silvestro Gherardi, Pacinotti dichiara esplicitamente di aver già comunicato al Ministro di Agricoltura, Industria e Commercio da cui l’Istituto Tecnico dipende, di voler conservare il proprio posto di insegnamento a Bologna, “mandando ...i nuvoli e i venti a imperversare dove vogliono”, come ebbe a scrivere in una delle sue lettere al padre mentre era ancora impegnato nel suo viaggio.

Restano da completare gli impegni relativi alla sistemazione degli strumenti, per cui Pacinotti non potrà riprendere subito le sue lezioni, come vorrebbe, per cui, secondo quanto gli viene comunicato dal Ministero della Marina, rientrerà a Bologna il 15 ottobre per gli esami di ottobre, ma dovrà poi lasciare nuovamente la scuola per dedicarsi alla sistemazione del servizio fino a metà febbraio, facendosi sostituire da un supplente nel suo incarico di insegnamento.
Vedremo in seguito che l’assenza di Pacinotti dalla scuola sarà più breve di quanto qui preannunciato: ciò sarà oggetto delle puntate che seguiranno.

Questo il testo della lettera di Antonio Pacinotti al preside Gherardi:

Chiarissimo Sigre Preside
Caloria 2 Ottobre 1865
Come le scrissi che avrei fatto, fino dal 13 Settembre rimisi al Ministro Torelli una lettera nella quale gli esprimevo il desiderio di conservare il posto di Bologna, e gli dicevo che conseguentemente avrei atteso affatto ai di lui ordini tanto per riguardo al tempo che tuttora dovessi consacrare alla sistemazione del servizio Meteorologico pel Ministero della Marina quanto riguardo all’epoca in cui dovrò riprendere le lezioni a Bologna.
Da alcuni giorni ho ricevuto dal Ministero della marina un foglio con cui mi si fa sapere che dietro le intelligenze passate fra i due Ministeri dovrò recarmi a Bologna il 15 Ottobre per assistere agli esami, e concertare col Sig. Preside dell’Istituto una supplenza, in modo che io possa accudire all’impianto del Servizio Meteorologico fino al 15 febbraio.
Ho aspettato un poco a scrivergli perché supponevo, che a me, che ormai si sa che intendo di dipendere dagli ordini di Lei e del Ministro di Agricoltura e Industria, tale accordo sarebbe stato partecipato da quest’altra via; ma finalmente per non lasciar passare il tempo invano ho risoluto di dirigere a lei  due versi per sentir cosa penserebbe della progettata supplenza, e se avesse in vista alcuno da poter essere incaricato di essa.
Le accludo la ricevuta del Poggiali riguardante il prezzo del microscopio ed altri undici franchi che mi costò a Parigi uno dei micrometri divisi sul cristallo acquistati dal Froment, da me acquistati per la Fabbrica, e che da questa mi son fatto ricedere.
Stamani il Prof Tassinari che velleggiava
[sic] vicino a noi è tornato a Pisa cosa che dirada alquanto le fila della lieta brigata dei Caloriesi [1], in compenso speriamo di veder presto ritornar fra noi da Milano il Babbo ed il mio fratello Pietro, che ha desiderato di prender gli esami per l’ammissione ad una scuola militare.
Io andrò dimani a Firenze per aprire le casse degli strumenti arrivati da Londra e disporre onde i barometri subiscano una piccola modificazione di cui han bisogno, mi accompagnerà il fratello Giacinto e spero che la sera potremo esser di nuovo in famiglia.
Nella fiducia di presto rivedere i di lei caratteri con la massima stima e affetto mi segn…
[2].


[1] I frequentatori di Caloria, la località in cui si trova la villa dei Pacinotti. Attorno alla Villa Pacinotti e alla vicina villa Batacchioli-Tronci (oggi villa Bargioni) era solito riunirsi durante le vacanze una sorta di piccolo cenacolo scientifico, di cui facevano parte, oltre ai Pacinotti, i professori Betti e Tassinari, entrambi docenti dell'Università Pisana, il primo di Matematica, il secondo di Chimica.

[2] Trattandosi di una minuta, Pacinotti non firma la lettera, limitandosi a concluderla con uno scrabocchio in sostituzione delle consuete formule di saluto.

Il seguito alla prossima puntata

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