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Martedì, Aprile 16, 2024

Il viaggio del giovane Antonio - 27

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Riassunto delle puntate precedenti: Antonio Pacinotti, accompagnato dal fratello Giacinto, intraprende un viaggio a Parigi, Londra e Bruxelles per documentarsi suli Servizi  Meteorologici di quei paesi, su incarico di Carlo Matteucci. A Parigi il direttore del servizio, il prof. Le Verrier, si rifiuta di riceverlo in quanto inviato dal Matteucci. Questi fa allora spedire una lettera dal Ministero della Marina che attesti che Pacinotti è stato incaricato dallo stesso Ministro. La lettera Ministeriale tarda ad arrivare, per cui Antonio e Giacinto, dopo aver visitato laboratori ed officine, decidono di partire per Londra. Giunto a Londra, Antonio Pacinotti prende contatti con la ditta Negretti & Zambra, produttrice di strumenti meteorologici e con Mr Babington, responsabile per la meteorologia dell'Osservatorio presso il Board of Trade di Londra. Da quest'ultimo Antonio riesce ad ottenere in forma scritta le informazioni che gli interessano. Conclusi gli adempimenti legati alla "missione meteorologica", l'11 agosto i fratelli Pacinotti lasciano Londra diretti a Bruxelles dove giungono il 12. Visitato l'Osservatorio di tale città, diretto dal sig. Quetelet, ripartono subito per Parigi, che raggiungono il 14 agosto. Grazie alla lettera ministeriale, giunta finalmente non senza qualche traversia, le porte dell'Osservatorio di Parigi si schiudono ed Antonio Pacinotti ha modo di documentarsi dettagliatamente sull'organizzazione del servizio meteorologico internazionale parigino e può assistere dal vivo alla formulazione dei "presagi" (le odierne previsioni meteorologiche). Compiuti gli ultimi adempimenti, il 25 agosto i due giovani sono a Ginevra, sulla via del ritorno. Ai primi di settembre Antonio è in Italia e, stabilitosi nella villa di Caloria, stila il rapporto sul viaggio e lo invia al prof. Matteucci assieme alla trascrizione delle Istruzioni e Norme per il Servizio. Gli errori di trascrizione e le modifiche introdotte da Pacinotti fanno infuriare Matteucci.

Il 18 settembre il sen. Matteucci torna a scrivere ad Antonio Pacinotti per raccomandargli di recarsi a Livorno per ritirare le casse degli strumenti meteorologici spediti da Londra dalla ditta Negretti e Zambra: le casse, secondo il Matteucci, andranno spedite così come sono a Firenze, nella sede del Museo di Storia Naturale ed aperte solo una volta giunte a destinazione. A Pacinotti toccherà di sistemare gli strumenti in una stanza all’uopo destinata, da richiedere al prof Parlatore da parte del prof. Matteucci.

 

Questo il testo della lettera, priva di firma, ma scritta con l’inconfondibile grafia della moglie del senatore, la quale frequentemente funge da segretaria al marito, scrivendo per suo conto le lettere, altrimenti pressoché illeggibili.

Torino 18 settembre 1865
Caro Tonino
Quando andrete a Livorno per verificare le casse d'istrumenti venuti da Londra, come deve avervi scritto il Ministro della Marina, dite al Capitano di Porto di Livorno che assieme alle due casse d’istrumenti mandi a Firenze le cinque casse mie di libri che ha in consegna da 10 mesi e ringraziatelo da parte mia. Ricordatevi che tutto deve andare al Museo e sarebbe molto meglio di scassare gl'istrumenti a Firenze e appenderli tutti in una stanza piuttosto che scassarli a Livorno e poi rincassarli per mandarli a Firenze. Anzi è così che dovete fare; mandate le casse a Firenze al Museo, come sono e pregate il Prof.r Parlatori da parte mia di dare una stanza dove mettere gl'istrumenti.

Il giorno stesso Antonio Pacinotti, prima ancora di aver ricevuto la lettera di Matteucci, avvisato – come abbiamo visto - dal Ministero della Marina, si reca a Livorno per verificare lo stato delle casse degli strumenti. Non essendovi in Livorno alcun delegato della ditta Negretti e Zambra (che ha effettuato la spedizione) incaricato di assistere all’apertura delle casse e firmare il verbale sullo stato degli strumenti, Antonio si limita a constatare il buono stato esteriore delle casse. Recatosi quindi immediatamente a Firenze presso il Ministero della Marina riferisce dell’esito del sopralluogo e richiede che venga sollecitata la ditta Negretti ad indicare un suo delegato per la consegna. Non sappiamo se Antonio abbia scritto questa lettera dopo aver ricevuto quella del Matteucci, il che appare alquanto improbabile, ma sta di fatto che in essa sono contenute già le risposte a quanto il senatore richiedeva con la sua. Nella lettera vi è anche l’accenno ad alcune perplessità  e divergenze di opinione – già peraltro espresse nel rapporto sul viaggio -tra il giovane Pacinotti e l’anziano professore  circa alcuni aspetti organizzativi del futuro Servizio Meteorologico.

Chiarissimo Sig.re Prof e Senatore

Caloria li 19 Sett. 1865
Ieri mattina fui a Livorno, giacché avevo avuto una lettera del Comm. D'Amico in cui mi si diceva che mi recassi là per verificare lo stato degli strumenti Metereologici giunti da Londra. Onde far questa verificazione, mi pareva necessario aprire le casse e di redigere un processo verbale, giace tanto più che varie volte ho sentito dire dovere essere a carico del Sig.re Negretti i danni che tali strumenti avesser subito in viaggio e che in Livorno si sarebbe fatta l'accettazione di essi. Per questo dopo aver visto nella Capitaneria del Porto le 4 casse in buono stato all'esterno, domandai al Capitano se chi le aveva lasciate aveva anche designato in Livorno un corrispondente del Negretti incaricato di dar la consegna e di firmare il processo verbale dello stato degli strumenti. Sentito che non era stata indicata nessuna persona che avesse tale incarico dal costruttore non volli aprire le casse e immediatamente mi portai a Firenze dove impegnai il Comandante Acton a telegrafare a Londra onde il Negretti incarichi qualcuno di dar per suo conto la consegna. Il telegramma partì e il Sig Comandante Acton mi promise di scrivermi che cosa dovrò fare. Nel processo verbale penso di farvi porre per lo meno come osservazione, che i barometri avendo necessità di una modificazione onde essere usabili, al prender la consegna di essi si intende di non pregiudicare al diritto che il Ministero della Marina potrebbe avere di rimborsarsi sul loro prezzo della spesa occorrente per conseguire tale modificazione.  Il capitano del Porto mi parlò delle cinque casse di libri che tiene in deposito per Lei.
Appena ricevute le di Lei istruzioni pel Servizio Meteorologico sono state date allo stampatore.
Il Comandante Acton mi fece alcune difficoltà sulle Commissioni Meteorologiche, ed io gli dissi che non piacevano nemmeno a me. Sentii da lui che delle osservazioni verranno incaricati i comandanti dei porti, ed io non feci osservazioni perché mi pare di aver detto assai chiaramente il mio modo di vedere nel rapporto del viaggio. I capitani dei porti per quanto possano essere creduti responsabili delle osservazioni, probabilmente non saranno obbligati a farle da loro stessi, e sarà ben poca la fiducia che dovrà aversi circa all'ora ed al modo con cui verranno fatte. Per ora non so intendere la impossibilità di adoperare gli impiegati telegrafici, e continuo a credere che il meglio sarebbe tenersi a ciò che da del tempo si pratica utilmente tanto in Francia che in Inghilterra.
Scusi la franchezza con la quale le dico il mio modo di sentire e mi voglia tenere pel suo …

 

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