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Venerdì, Marzo 29, 2024

Il viaggio del giovane Antonio - 11

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Riassunto delle puntate precedenti: Antonio Pacinotti, accompagnato dal fratello Giacinto, intraprende un viaggio a Parigi, Londra e Bruxelles per documentarsi suli Servizi  Meteorologici di quei paesi, su incarico di Carlo Matteucci. A Parigi il direttore del servizio, il prof. Le Verrier, si rifiuta di riceverlo in quanto inviato dal Matteucci. Questi fa allora spedire una lettera dal Ministero della Marina che attesti che Pacinotti è stato incaricato dallo stesso Ministro. La lettera Ministeriale tarda ad arrivare, per cui Antonio e Giacinto, dopo aver visitato laboratori ed officine, decidono di partire per Londra. Giunto a Londra, Antonio Pacinotti può iniziare a dedicarsi al suo incarico.

Antica foto del Tamigi (tratta da http://spitalfieldslife.com/2013/04/30/the-thames-of-old-london/)

Continuiamo la pubblicazione delle lettere che Antonio e Giacinto Pacinotti  scrissero 150 anni fa nel corso del loro viaggio a Parigi, Londra e Bruxelles allo scopo di studiar e raccogliere documentazioni sui Servizi Meteorologici installati nei rispettivi paesi. In questa lettera del 30 luglio 1865, scritta da Londra al padre Luigi, Giacinto Pacinotti ci dà una colorita descrizione del Tamigi, mentre Antonio, amareggiato per la cattiva piega che sta prendendo la missione di cui è stato incaricato dal prof. Matteucci, rivela al padre la ferma intenzione di  tornare, al ritorno, all’amato insegnamento presso il Regio Istituto Tecnico di Bologna (oggi Istituto Tecnico Pier Crescenzi – Pacinotti).

La lettera è stata scritta in due tempi: nella seconda parte Antonio Pacinotti, più sereno, aggiorna il padre sugli sviluppi della “missione meteorologica”. Questo il testo della lettera:

 

Carissimo Babbo

Londra 30 Luglio 1865

Ora che siamo sistemati torniamo a scriverli per poterli dare anche il nostro indirizzo, che è (Dean Street, Soho Square 34). Appena arrivati si prese un legno e si andò all'Hotel Solferino che ci era stato suggerito dal Dini, ma ci presero per il collo perché di una camera con un letto da due persone e una seggiola vollero 4 scellini cioè 5 franchi, ci parve eccessivamente caro e ci si diede a cercare di camere ammobiliate e si trovò questa ove si paga 12 scellini la settimana e ci ha una camera con un letto sufficientemente buono e un salotto con seggiole e canapè, anche per il mangiare si sta assai bene perché si va a un restaurant qui vicino ove si parla inglese, francese e italiano, e di più è sufficientemente discreto, si è di già visto il Tamigi fiume che sebbene grandissimo in modo da poter essere solcato in tutta le direzioni da battelli a vapore pure non è più pulito delle di una delle peggio fogne delle nostre città da questo argomenti la grandezza di Londra.. Si sono viste anche le principali strade del nostro quartiere e le sue passeggiate Aid Parc [sic], e Regent Parc, io gli ho detto a un dipresso ciò che si è fatto come ordinari viaggiatori.

Tonino mi dice che si propone di dirli ciò che ha fatto per la Meteorologia. Quando ci scrive ci dica qualche cosa del colera[1] che ci fa stare in apprensione per loro giacché ho letto che vi sono stati alcuni casi a Pistoia, e che si è decisamente manifestato ad Ancona, ci dica le cose come sono, tanto poco dopo si vedrebbero nei giornali.

Dia un bacio per me ai fratelli saluti gli amici e Lei insieme alla Mamma benedicano il suo

Aff.mo Figlio

G. Pacinotti

Carissimo Babbo

Le Illusioni quanto più son seguitate tanto più producono delle delusioni dolorose, è per questo che io cerco benché non sempre ci riesca di non abbandonare me stesso e non lasciare che i miei cari si abbandonino ad illusioni.

Questo viaggio avrà la seguente conclusione che Lei avrà speso duemila franchi, che noi ci saremo affaticati per ottenere poche sconquassate idee ed io avrò perso il tempo che avrei potuto impiegare in modo assai migliore, per ottener solo di farmi nemico il Matteucci e di dare agli altri miei nemici un argomento di più per ridere alle mie spalle. In nessun modo abbandonerò il posto di Bologna e per conseguenza a Ottobre sarò la mandando ... i nuvoli e i venti a imperversare dove vogliono.

Suo Affemo Figlio

Antonio Pacinotti

[il testo seguente, scritto da Antonio, risulta cancellato, NdR]

Gli manderò copia delle lettere scritte al Matteucci dalle quali rileverà come procedon le cose meteorologiche

Carissimo Babbo

Londra 30 Luglio 1865

La lettera scritta iersera non è potuta partire oggi perché di Domenica a Londra non parte nemmeno la Posta, è per questo che stamani non l'abbiamo impostata e che stasera vi aggiungo un foglietto perché non gli arrivi invecchiata. In questo supplemento cercherò di riassumere brevemente la cronaca meteorologica fino a qui.

Appena arrivato a Parigi andai dal Sig.re Leverrier  esso mi ricevette assai gentilmente, ma come gli scrissi già, mi disse esplicitamente che non voleva mettermi in relazione con i suoi aiuti né darmi alcun ragguaglio sui processi che tiene finché avessi rappresentato il prof Matteucci che se avessi avuto una diretta accreditazione verso di Lui del Ministro della Marina allora avrebbe potuto ricevermi nello Ufizio Meteorologico. La sera stessa scrissi per telegrafo al D'Amico domandandogli questa lettera ministeriale in caso che avesse creduto opportuno di farmela, ed al Matteucci prevenendolo di tutto ciò. Ho aspettato fino a Martedì scorso repliche dal Matteucci o dal Ministero mi risolvetti a partir per Londra, non vedendo nessuna lettera. Mercoledì presi i biglietti per partir la sera, e forse due ore avanti la partenza tornando alla Locanda trovai una lettera del Matteucci nella quale mi diceva che era stata spedita la Ministeriale richiesta. Scrissi da Dieppe al Matteucci che avevo ricevuto la sua lettera nell'atto di partire e non avevo saputo mutar la determinazione presa.

Qua ho trovato che il Sig. Negretti mi ha per ora mostrato solo alcuni dei barometri commessigli e sono strumenti che io non sarei punto disposto a chiamar barometri non hanno il livello del mercurio nel pozzetto né visibile né libero.

Parte degli altri strumenti son già a Greenwich. Vidi ieri anche il sig:re Babington unica persona per la quale il Matteucci mi abbia dato una lettera di presentazione esso fa le parti di direttore dell'Ufizio Meteorologico del Board of Trade è un ottimo uomo e molto gentile ma parla in inglese e per volerlo intendere bisognò che lo pregassi a scrivere le sue risposte. Sarà un affare serio ad entrare nelle sue vedute meteorologiche.

Voglia bene al suo Aff. Figlio

A. Pacinotti

[1] Si tratta dell'epidemia del 1865-67, partita da Ancona e successivamente diffusasi nel paese, estendendosi anche alla Toscana. Tale epidemia segue a distanza di 10 anni quella del 1854-55, che colpì fortemente Firenze e la Toscana.

Il seguito alla prossima puntata

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