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Venerdì, Aprile 19, 2024

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Il viaggio del giovane Antonio - 30

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Riassunto delle puntate precedenti: Antonio Pacinotti, accompagnato dal fratello Giacinto, intraprende un viaggio a Parigi, Londra e Bruxelles per documentarsi sui Servizi  Meteorologici di quei paesi, su incarico di Carlo Matteucci. A Parigi il direttore del servizio, il prof. Le Verrier, si rifiuta di riceverlo in quanto inviato dal Matteucci. Questi fa allora spedire una lettera dal Ministero della Marina che attesti che Pacinotti è stato incaricato dallo stesso Ministro. La lettera Ministeriale tarda ad arrivare, per cui Antonio e Giacinto, dopo aver visitato laboratori ed officine, decidono di partire per Londra. Giunto a Londra, Antonio Pacinotti prende contatti con la ditta Negretti & Zambra, produttrice di strumenti meteorologici e con Mr Babington, responsabile per la meteorologia dell'Osservatorio presso il Board of Trade di Londra. Da quest'ultimo Antonio riesce ad ottenere in forma scritta le informazioni che gli interessano. Conclusi gli adempimenti legati alla "missione meteorologica", l'11 agosto i fratelli Pacinotti lasciano Londra diretti a Bruxelles dove giungono il 12. Visitato l'Osservatorio di tale città, diretto dal sig. Quetelet, ripartono subito per Parigi, che raggiungono il 14 agosto. Grazie alla lettera ministeriale, giunta finalmente non senza qualche traversia, le porte dell'Osservatorio di Parigi si schiudono ed Antonio Pacinotti ha modo di documentarsi dettagliatamente sull'organizzazione del servizio meteorologico internazionale parigino e può assistere dal vivo alla formulazione dei "presagi" (le odierne previsioni meteorologiche). Il 25 agosto i due giovani sono a Ginevra, sulla via del ritorno. Ai primi di settembre Antonio è in Italia e, stabilitosi nella villa di Caloria, stila il rapporto sul viaggio e lo invia al prof. Matteucci assieme alla trascrizione delle Istruzioni e Norme per il Servizio: gli errori fatti dal copista e le modifiche introdotte fanno infuriare Matteucci, che comunque incarica Pacinotti della ricezione delle casse degli strumenti, giunte da Londra al porto di Livorno. Constatato il buono stato esteriore delle casse, Pacinotti fa richiedere per l'accettazione l'intervento di un delegato della ditta londinese. Le casse degli strumenti vengono poi caricate su un treno e spedite a Firenze, dove Pacinotti cura la loro sistemazione presso il Museo di Fisica e Storia Naturale di Firenze. Nel frattempo scrive al Preside dell'Istituto Tecnico di Bologna, presso cui riveste l'incarico di insegnamento di Fisica e Chimica, che intende tornare appena possibile il proprio posto di insegnamento.

Come abbiamo visto, Antonio Pacinotti ha ormai deciso di lasciare definitivamente il Servizio Meteorologico della Marina e di riprendere il suo posto di insegnamento presso il Regio Istituto Tecnico di Bologna. Sulla base degli impegni presi, però, è costretto a rimandare il suo ritorno a Bologna perché deve ancora provvedere alla sistemazione degli strumenti e alla loro collocazione nelle stazioni che verranno impiantate presso le Capitanerie di Porto di tutta Italia.
Il 12 ottobre del 1865 Carlo Matteucci gli scrive ricordandogli le scadenze più immediate, che riguardano le modifiche da apportare ai barometri acquistati a Londra ed il completamento della strumentazione ancora mancante.

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Il viaggio del giovane Antonio - 29

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La lettera che pubblichiamo oggi conferma quanto già anticipato in diverse occasioni da Antonio Pacinotti sulle sue intenzioni circa il suo ruolo futuro nel costituendo Servizio Meteorologico della Marina. Nella sua lettera al Preside del Regio Istituto Tecnico di Bologna, prof. Silvestro Gherardi, Pacinotti dichiara esplicitamente di aver già comunicato al Ministro di Agricoltura, Industria e Commercio da cui l’Istituto Tecnico dipende, di voler conservare il proprio posto di insegnamento a Bologna, “mandando ...i nuvoli e i venti a imperversare dove vogliono”, come ebbe a scrivere in una delle sue lettere al padre mentre era ancora impegnato nel suo viaggio.

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Il viaggio del giovane Antonio - 27

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Riassunto delle puntate precedenti: Antonio Pacinotti, accompagnato dal fratello Giacinto, intraprende un viaggio a Parigi, Londra e Bruxelles per documentarsi suli Servizi  Meteorologici di quei paesi, su incarico di Carlo Matteucci. A Parigi il direttore del servizio, il prof. Le Verrier, si rifiuta di riceverlo in quanto inviato dal Matteucci. Questi fa allora spedire una lettera dal Ministero della Marina che attesti che Pacinotti è stato incaricato dallo stesso Ministro. La lettera Ministeriale tarda ad arrivare, per cui Antonio e Giacinto, dopo aver visitato laboratori ed officine, decidono di partire per Londra. Giunto a Londra, Antonio Pacinotti prende contatti con la ditta Negretti & Zambra, produttrice di strumenti meteorologici e con Mr Babington, responsabile per la meteorologia dell'Osservatorio presso il Board of Trade di Londra. Da quest'ultimo Antonio riesce ad ottenere in forma scritta le informazioni che gli interessano. Conclusi gli adempimenti legati alla "missione meteorologica", l'11 agosto i fratelli Pacinotti lasciano Londra diretti a Bruxelles dove giungono il 12. Visitato l'Osservatorio di tale città, diretto dal sig. Quetelet, ripartono subito per Parigi, che raggiungono il 14 agosto. Grazie alla lettera ministeriale, giunta finalmente non senza qualche traversia, le porte dell'Osservatorio di Parigi si schiudono ed Antonio Pacinotti ha modo di documentarsi dettagliatamente sull'organizzazione del servizio meteorologico internazionale parigino e può assistere dal vivo alla formulazione dei "presagi" (le odierne previsioni meteorologiche). Compiuti gli ultimi adempimenti, il 25 agosto i due giovani sono a Ginevra, sulla via del ritorno. Ai primi di settembre Antonio è in Italia e, stabilitosi nella villa di Caloria, stila il rapporto sul viaggio e lo invia al prof. Matteucci assieme alla trascrizione delle Istruzioni e Norme per il Servizio. Gli errori di trascrizione e le modifiche introdotte da Pacinotti fanno infuriare Matteucci.

Il 18 settembre il sen. Matteucci torna a scrivere ad Antonio Pacinotti per raccomandargli di recarsi a Livorno per ritirare le casse degli strumenti meteorologici spediti da Londra dalla ditta Negretti e Zambra: le casse, secondo il Matteucci, andranno spedite così come sono a Firenze, nella sede del Museo di Storia Naturale ed aperte solo una volta giunte a destinazione. A Pacinotti toccherà di sistemare gli strumenti in una stanza all’uopo destinata, da richiedere al prof Parlatore da parte del prof. Matteucci.

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Il viaggio del giovane Antonio - 28

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Riassunto delle puntate precedenti: Antonio Pacinotti, accompagnato dal fratello Giacinto, intraprende un viaggio a Parigi, Londra e Bruxelles per documentarsi sui Servizi  Meteorologici di quei paesi, su incarico di Carlo Matteucci. A Parigi il direttore del servizio, il prof. Le Verrier, si rifiuta di riceverlo in quanto inviato dal Matteucci. Questi fa allora spedire una lettera dal Ministero della Marina che attesti che Pacinotti è stato incaricato dallo stesso Ministro. La lettera Ministeriale tarda ad arrivare, per cui Antonio e Giacinto, dopo aver visitato laboratori ed officine, decidono di partire per Londra. Giunto a Londra, Antonio Pacinotti prende contatti con la ditta Negretti & Zambra, produttrice di strumenti meteorologici e con Mr Babington, responsabile per la meteorologia dell'Osservatorio presso il Board of Trade di Londra. Da quest'ultimo Antonio riesce ad ottenere in forma scritta le informazioni che gli interessano. Conclusi gli adempimenti legati alla "missione meteorologica", l'11 agosto i fratelli Pacinotti lasciano Londra diretti a Bruxelles dove giungono il 12. Visitato l'Osservatorio di tale città, diretto dal sig. Quetelet, ripartono subito per Parigi, che raggiungono il 14 agosto. Grazie alla lettera ministeriale, giunta finalmente non senza qualche traversia, le porte dell'Osservatorio di Parigi si schiudono ed Antonio Pacinotti ha modo di documentarsi dettagliatamente sull'organizzazione del servizio meteorologico internazionale parigino e può assistere dal vivo alla formulazione dei "presagi" (le odierne previsioni meteorologiche). Compiuti gli ultimi adempimenti, il 25 agosto i due giovani sono a Ginevra, sulla via del ritorno. Ai primi di settembre Antonio è in Italia e, stabilitosi nella villa di Caloria, stila il rapporto sul viaggio e lo invia al prof. Matteucci assieme alla trascrizione delle Istruzioni e Norme per il Servizio: gli errori fatti dal copista e le modifiche introdotte da Pacinotti fanno infuriare Matteucci, che comunque incarica Pacinotti della ricezione delle casse degli strumenti, giunte da Londra al porto di Livorno. Pacinotti constata il buono stato esteriore delle casse, ma non essendo presente a Livorno alcun delegato della ditta Negretti, si rifiuta di firmare il verbale di accettazione.

In attesa che venga indicato un delegato della ditta Negretti & Zambra in Livorno per l’accettazione delle casse degli strumenti meteorologici, Antonio Pacinotti scrive al prof. G. B. Donati, direttore dell’Osservatorio Astronomico presso il Museo di Storia Naturale di Firenze, per ottenere attraverso di lui la concessione di una stanza del Museo da destinare alla sistemazione degli strumenti stessi.

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Il viaggio del giovane Antonio - 26

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Riassunto delle puntate precedenti: Antonio Pacinotti, accompagnato dal fratello Giacinto, intraprende un viaggio a Parigi, Londra e Bruxelles per documentarsi suli Servizi  Meteorologici di quei paesi, su incarico di Carlo Matteucci. A Parigi il direttore del servizio, il prof. Le Verrier, si rifiuta di riceverlo in quanto inviato dal Matteucci. Questi fa allora spedire una lettera dal Ministero della Marina che attesti che Pacinotti è stato incaricato dallo stesso Ministro. La lettera Ministeriale tarda ad arrivare, per cui Antonio e Giacinto, dopo aver visitato laboratori ed officine, decidono di partire per Londra. Giunto a Londra, Antonio Pacinotti prende contatti con la ditta Negretti & Zambra, produttrice di strumenti meteorologici e con Mr Babington, responsabile per la meteorologia dell'Osservatorio presso il Board of Trade di Londra. Da quest'ultimo Antonio riesce ad ottenere in forma scritta le informazioni che gli interessano. Conclusi gli adempimenti legati alla "missione meteorologica", l'11 agosto i fratelli Pacinotti lasciano Londra diretti a Bruxelles dove giungono il 12. Visitato l'Osservatorio di tale città, diretto dal sig. Quetelet, ripartono subito per Parigi, che raggiungono il 14 agosto. Grazie alla lettera ministeriale, giunta finalmente non senza qualche traversia, le porte dell'Osservatorio di Parigi si schiudono ed Antonio Pacinotti ha modo di documentarsi dettagliatamente sull'organizzazione del servizio meteorologico internazionale parigino e può assistere dal vivo alla formulazione dei "presagi" (le odierne previsioni meteorologiche). Compiuti gli ultimi adempimenti, il 25 agosto i due giovani sono a Ginevra, sulla via del ritorno. Ai primi di settembre Antonio è in Italia e, stabilitosi nella villa di Caloria, stila il rapporto sul viaggio e lo invia al prof. Matteucci.

Dopo aver scritto la lettera del 13 settembre 1865, pubblicata nella precedente puntata, Matteucci legge i documenti inviatigli da Pacinotti, ovvero il Rapporto sul viaggio e la trascrizione in bella calligrafia del manoscritto – di pugno dello stesso Matteucci - contenente le Istruzioni e Norme per il Servizio Meteorologico. La lettura della versione di queste ultime speditagli da Pacinotti lo manda su tutte le furie, per cui il giorno stesso scrive una lettera di fuoco al suo giovane collaboratore: troppi sono gli errori che vi ha trovato e troppe le modifiche introdotte da Pacinotti che Matteucci non condivide affatto.

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